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Esposizione Riccardiana

Nello scorcio del primo XVI secolo, la scherma italiana raggiunge il suo apice tecnico. Tra le molteplici armi il cui uso veniva insegnato nelle sale d'arme, certamente la spada era la principale.

Ogni Maestro chiama semplicemente "spada" l'arma che utilizza, ma nel corso della storia la spada muta foggia e dimensioni in maniera drammatica ed è compito ingrato del ricercatore compredere quale sia esattamente lo strumento utilizzato in un certo ambito.
In questo periodo, tra Firenze e il nord Italia si utilizzano armi simili, ma mentre Firenze gode di una relativa pace, il nord è scorso dalle guerre e dagli eserciti.
Per questo, la spada che si trova a Firenze è più moderna e urbana di quella usata nel bolognese. Una differenza tecnica che porta a stili di combattimento diversi e anche allo sviluppo di preferenze differenti in merito alle armi secondarie da accompagnare nella mano sinistra. Mentre a Bologna si predilige il brocchiero e la cappa è considerata l'extrema ratio del combattimento in strada, a Firenze si usa la daga leggera e la cappa ha dignità di arma per il duello d'onore.

Lo studio dei trattati dell'epoca, condotto dalla Sala d'Arme Achille Marozzo, ha permesso di ricostruire molti di questi dettagli e di andare a riscoprire una scherma splendida e raffinatissima.


Brocchiero

Diametro: 32 cm
Peso: 988 g
Coppa e falda in acciaio ferroso, impugnatura coassiale fasciata in cuoio.


Spadoncino da duello

Lungezza: 155 cm
Peso: 2430 g
Lama in acciaio ferroso a doppia densità ripiegato. Fornimenti in acciaio saldati a forgia: elsi e anelli paramano. Guardiola al ricasso costituita da due denti d'arresto saldati a forgia sulla lama prima della tempratura. Impugnatura ergonomica, in treccia di acciaio e ottone su legno e cuoio. Pomo a campana e codolo ribattuto.


Spada da lato

Lungezza: 110 cm
Peso: 1211 g
Lama a stocco in acciaio ferroso a doppia densità ripiegato. Fornimenti in acciaio saldati a forgia: elsi, anelli sopra-guardia, ponticello dorsale, guardia di dita. Impugnatura in treccia di acciaio e ottone su legno e cuoio. Pomo lenticolare con ribattitura fresata a scomparsa.


Daghetta bolognese

Lungezza: 58 cm
Peso: 830 g
Lama in acciaio ferroso a doppio filo. Fornimenti in acciaio saldati a forgia: elsi, e ponticello dorsale. Impugnatura ergonomica, in treccia di acciaio e ottone su legno e cuoio. Pomo a campana e codolo ribattuto.


Spada da lato a striscia

Lungezza: 127 cm
Peso: 1280 g
Lama a stocco in acciaio ferroso a doppia densità ripiegato. Fornimenti in acciaio saldati a forgia: elsi e gabbia a tre ponti e tre vie. Impugnatura in treccia di acciaio e ottone su legno e cuoio. Pomo ad amigdala con ribattitura fresata a scomparsa.


Daghetta pistolese

Lungezza: 33 cm
Peso: 580 g
Lama in acciaio ferroso a doppio filo. Fornimenti in acciaio saldati a forgia: elsi, e ponticello dorsale. Impugnatura ergonomica, in treccia di acciaio e ottone su legno e cuoio. Pomo a amigdala e codolo ribattuto.


Cappa

Lungezza: 150 cm
Peso: 3600 g
Arma difensiva di sorte da sempre, il mantello girato intorno al braccio assume nel Rinascimento italiano la dignità di oggetto di studio schermistico.